Le donne sono sottorappresentate nei campi scientifici, in quanto rappresentano il 33% dei ricercatori e meno del 20% delle posizioni dirigenziali in ambito STEM. Le scienziate, in più, ricevono sovvenzioni di ricerca inferiori a quelle dei loro colleghi maschi. Solo il 12% dei membri delle accademie scientifiche nazionali sono donne (fonte: The Lancet Salute regionale - Europa). 

In Italia... Le ragazze italiane iscritte a un corso di laurea in materie Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) sono solo il 14,5% di quelle che frequentano l'università, molto al di sotto della media europea. (fonte: Osservatorio Stem di Deloitte).

Abbiamo fatto delle domande alla dott.ssa Giulia Sensi, laureata in Scienze Biologiche e studentessa magistrale di Biologia Molecorale.

  • Cosa ti ha motivato a scegliere una facoltà scientifica?

La curiosità, l’amore per la natura e per quello che vi si nasconde dietro. 
Da piccola mi facevo regalare i microscopi, un motivo ci sarà stato…vent’anni dopo infatti continuo a lavorare con i microscopi in quanto ho intrapreso un percorso di studi in Biologia Molecolare.

  • Quali sono le tue prospettive sulle donne nei campi scientifici in generale?

Mi auguro che abbiano sempre la tenacia e il coraggio di non farsi fermare da giudizi e pregiudizi. Mi auguro che non rinuncino mai ad ambire a ricoprire posizioni apicali in quanto donne.

  • Hai un modello femminile nel tuo campo di studio o nella tua carriera scientifica?

Mi ispiro a tante figure femminili, ma il mio mito è la scienziata Susanna Rosi, originaria del mio paesino (Castiglion Fiorentino), adesso è PhD e professoressa di Neuroscienze presso l’Università della California. Indaga nel campo scientifico della medicina rigenerativa, ambito che mi affascina immensamente.

  • Conosci iniziative o programmi che ritieni utile per supportare le donne nelle facoltà scientifiche?

In realtà ne conosco molte poche, magari ce ne sono in giro, ma non sono ben pubblicizzate. Io personalmente cerco sempre di seguire incontri dove a partecipare sono donne nel campo scientifico, perché traggo un forte incoraggiamento nel vedere dove sono arrivate loro partendo da dove sono io adesso.