Ogni 10 ottobre si celebra la giornata mondiale della salute mentale, giornata che non vuole solo essere una convenzione professionale di noi psicologi (e futuri psicologi) ma che, tramite la sua recente istituzione, tenta di sensibilizzare il tema del benessere mentale. Sì, perché come sosteneva Giovenale con il suo famoso "mens sana in corpore sano" (per avere una mente sana è necessario avere un corpo sano), sebbene timidamente, in questi ultimi anni si sta cercando di far comprendere come sia fortemente necessario anche il discorso contrario; per avere un corpo sano, è importante stare bene mentalmente. Ma, come mai timidamente? Viviamo in una società con molteplici stigmi, pensieri comuni secondo i quali andare dallo psicologo sia ancora considerata un'attività da persone "deboli" o di cui aver tenerezza, ignorando che, andare dal medico della mente, sia un gesto d'amore incondizionato verso il proprio sé perfettamente paragonabile, se non addirittura superiore, all'andare dal medico per controllare che la propria salute fisica rientri nei parametri. Andare dallo psicologo non ti renderà una persona malata, ti renderà una persona consapevole. Oltre che per un discorso di ribellione sociale, prendersi cura della propria salute mentale è un gesto di prevenzione, un modo di evitare degli squilibri nel proprio funzionamento globale. E cercare di comprendersi, analizzarsi, talvolta conoscersi a pieno, è o non è uno dei motivi principali per il quale siamo al mondo? La ricerca della propria salute mentale non parte necessariamente andando da uno specialista, ma anche semplicemente riflettendo su un tema che ci può angosciare / spaventare e, tramite l'introspezione, che può portarne la comprensione.
Ogni esperienza di vita porta con sé un bagaglio di esperienze amplio, con svariate sfaccettature e diversi insegnamenti, da quelli positivi a quelli negativi. Ad esempio, andare in Erasmus è considerabile una delle esperienze più vive e coinvolgenti della propria gioventù; ma vogliamo soffermarci sulla sofferenza dettata dalla mancanza di casa? O dell'incapacità, del tutto normale, di riuscire ad ambientarsi? E ciò che concerne la paura di essere soli? Tutte esperienze di vita che potrebbero influenzare il proprio benessere mentale e, conseguentemente, la propria salute. Perciò, cari studenti Erasmus, il mio consiglio spassionato è di vivervi al meglio quest esperienza nel suo intero, soffervandovi sul vostro benessere psicofisico. Nella speranza che questa giornata mondiale possa per voi essere d'ispirazione per una concezione più profonda del pensiero comune di salute, vivete quest esperienza consapevolmente e, se necessario, non abbiate timore di chiedere aiuto.
Numeri per il supporto psicologico: 800274274 (telefono cellulare: 0229007166) - Numero per sostegno psichiatrico: 800.833.833
