
Cosa c’è di più bello di un abbraccio? Sì, certo, un bacio o una pacca sulla spalla sono, allo stesso modo, dei gesti d’affetto intimi e di conforto che possono strappare un sorriso, ma l’abbraccio è qualcosa di molto avvolgente. All’interno di un abbraccio c’è una quantità di gesti comunicativi che a volte si può scordarne l’intensità. Un abbraccio, come fatto vedere nella famosa “anatomia di un abbraccio”, avvicina le rispettive casse toraciche e mette a stretto contatto i due cuori. Se ci pensate è uno dei pochi modi in cui due persone possano stare effettivamente cuore a cuore, e personalmente, la trovo una cosa commovente. Oltre la vicinanza fisica, il rilascio di endorfine e di tranquillità “chimica” è direttamente proporzionale all’intensità e alla durata dell’abbraccio. Infatti, un abbraccio di due minuti sincronizza i rispettivi battiti cardiaci e crea una sorta di stesso livello percettivo - emotivo. Solo queste due caratteristiche, a mio avviso, rendono l’abbraccio un gesto completo, che ingloba la mente (il benessere psichico), il cuore e il corpo. Ma un abbraccio non è di certo solo una fusione d’amore, è anche un gesto amichevole, un modo per condividere con l’altro la mancanza provata. Un abbraccio esprime comprensione e conforto in un momento di tristezza, come a dire “io ci sono”. Un abbraccio esprime la necessità di essere un tutt’uno con una persona e diventare una cosa sola. Un abbraccio esprime la felicità per aver raggiunto un traguardo tanto atteso. Un abbraccio dice tanto anche quando si sta zitti. Un abbraccio può diventare la tua sensazione di “casa”. Un abbraccio esprime la necessità di riconcilio, di vicinanza, di condivisione del proprio stato emotivo. Un abbraccio non è mai sol un abbraccio; l’abbraccio è il voler mettere in connessione il mio mondo con il mondo dell’altro e conservare la propria individualità nelle braccia di un altro. Appena ne avete la possibilità, abbracciatevi di più gente, il mondo ha bisogno di tenerezza per essere rivoluzionato.