Trasimeno, il nome del lago perugino, deriva verosimilmente dalla posizione geografica del lago stesso: oltre il monte Imeno (o Menio) come si chiamava in epoca preromana il monte che lo delimita a settentrione. Agello è una frazione di Magione (PG) che si rispecchia nel lago, il nome agellus viene spesso utilizzato per dare il nome a paesi nati su fondi o agri colonici. 


Tuttavia una leggenda antica già riportata nel XVI secolo da Matteo dall'Isola nella Trasimenide (libro I, versi 156-166) ci fornisce un'origine diversa dei toponimi e ci narra una bellissima storia.


Si racconta che la ninfa Agilla (o Egille) avesse dimora nell’Isola Polvese, al centro del lago, e che in quei luoghi spesso si trovasse a caccia il principe Trasimeno, figlio del Dio Etrusco Tirreno.

Quest’ultimo, attirato dal canto melodioso e cristallino della creatura arrivò alla sua dimora e vedendola si sentì imbarazzato dalla sua importante bellezza. Si presentò a lei timidamente, fingendo di essere un pescatore la cui barca s’era ribaltata nei pressi dell’isola e lei ne fu subito profondamente innamorata. Dopo lunghe chiacchiere e momenti in cui la ninfa cantò per Trasimeno lui le confessò chi fosse veramente e le chiese seduta stante di sposarlo. Convolarono a nozze presto, con la benedizione del Dio e padre Tirreno (che all’inizio era completamente contrario allo sposalizio).

Nei giorni che seguirono i due amanti vissero ore felici e giorni sereni l’uno in presenza dell’altro, poi, un giorno, Trasimeno decise di fare un bagno ed Agilla rimase sulla riva a guardarlo; ma quando lui arrivò all’acqua più alta si inabissò e non tornò più in superficie. La sposa disperata ed affranta cominciò un’estenuante ricerca del proprio amato, scandagliando in lungo ed in largo ogni centimetro di quell’enorme lago, ispezionando barche ed abitazioni fino allo stremo delle forze senza risultati, poi, debole poiché durante la ricerca aveva dimenticato di nutrirsi, si accasciò in una barca e morì. 


Si dice che la sera, quando il vento increspa la superficie del lago e soffia tra i rami degli alberi sull’isola, si possa sentire il lamento straziante e senza consolazione della Ninfa Agilla, la figlia del Sole, che ancora cerca il bellissimo figlio di Tirreno... e che quando le onde più forti rovesciano le barche, sia perché pensa di averlo finalmente trovato dopo secoli di instancabili ricerche. 
Ma le acque non hanno mai riportato alla donna il suo sposo, sparito nel nulla come una goccia tra le altre... come se quelle acque oltre che il suo corpo bramassero anche il suo nome.