Il 14 luglio 1890 alle ore 20, presso la Sala della Vaccara, circa 50 persone costituiscono la “Società Sportiva Braccio Fortebraccio”.

Nel 1901, da una costola della Società, sotto la presidenza del Conte Romeo Gallenga Stuart  (futuro Presidente della Federazione Sports Atletici e rappresentante del nostro governo ai giochi di Stoccolma), nasce la sezione di “palla al calcio”. I primi calci vengono tirati presso “il Piazzone”, la vecchia Piazza d’Armi (odierna Piazza Partigiani), luogo in cui avvengono sia eventi sportivi che militari.

Il 1905 è l’anno di fondazione dell’ A.C. Perugia Calcio, istituzionalmente riconosciuto. 

Uno dei simboli più importanti nell’immaginario collettivo dei tifosi del Perugia è lo Stadio Comunale di Santa Giuliana.  E' stato progettato e costruito nel 1937 dall’architetto Giuseppe Lilli con una capienza di circa 15.000 posti.  Il “Santa Giuliana” prende il nome dall’omonimo complesso religioso presente a ridosso e risalente al 1253. E' il protagonista di importanti incontri casalinghi dei biancorossi. In questa struttura i Grifoni conquistano importanti risultati come la conquista della Serie B nella stagione 1966/67 e la prima storica promozione in Serie A al termine del vittorioso campionato cadetto del 1974-1975.

Ma per i tifosi biancorossi la stagione indimenticabile è quella 1978/79: il Perugia di D’Attoma gioca un intero campionato imbattuto.  In precedenza non era mai successo che una squadra disputasse un intero campionato di serie A senza perdere nemmeno una partita. A stabilire quel record (eguagliato soltanto tredici anni dopo dal Milan) provvidero le 11 vittorie e i 19 pareggi messi insieme dal Perugia. Quarantuno punti in tutto, tre in meno del Milan di Liedholm, un risultato che ai giorni nostri spedirebbe i grifoni direttamente in Champions League. Non solo: il Perugia ebbe anche la difesa meno perforata del campionato con sole 16 reti subite. 
Il Perugia era una squadra compatta ed aggressiva, forse in anticipo sui tempi. Agli avversari non dava il tempo di pensare e badava soprattutto al possesso del pallone.

Il miraggio dello scudetto sembrò materializzarsi a sei giornate dalla fine, quando il Milan, primo con soli due punti di vantaggio sui grifoni, andò a Perugia: tutta la città sognava l’aggancio, un entusiasmo indescrivibile. Gli umbri non potevano presentarsi al gran completo, erano infatti fuori uso due pedine fondamentali come Frosio e Vannini, che saltarono quasi tutto il girone di ritorno. Finì in pareggio, com’era gia’ successo a San Siro e i rossoneri poterono così veleggiare placidamente verso il primato. Il “Perugia dei miracoli” termina secondo a tre punti dal Milan.

Per la seconda volta, D’Attoma entra nella storia: porta il Grifo in Europa.